giovedì 2 ottobre 2008

FINE DEL BLOG

Basta, non ho più voglia di scrivere.
Magari al massimo farò dei disegni.
Ciao a tutti.
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martedì 30 settembre 2008

THE SPECIAL ONE

Quinta giornata del campionato italiano di Mourinho. Alla presenza di Mourinho, venti squadre allenate da Mourinho si sono mosse come voleva Mourinho, e in tutte si sente la mano di Mourinho, che è stato ripetutamente inquadrato dalle telecamere mentre creava gli schemi di Mourinho, personaggio fuori dagli schemi. I numeri parlano chiaro: Mourinho fa gol al razzismo. Intanto, Napoli merita Mourinho. Non esiste più il mezzo Mourinho. Mercato: ieri Mourinho ha comprato l’uva. Ma con piglio da vincente. Ha pagato cinque euro e venti con un carisma a cui in Italia non siamo abituati. Monica Bellucci ha un sogno proibito: Mourinho. Liberate Mourinho. La palla deve superare completamente Mourinho. Mourinho is now. La libertà di un individuo finisce dove inizia Mourinho. Mourinho ha la soluzione per il Medio Oriente – ma ha fatto sapere che gli interessa solo l’Inter. Mi sembra una prova di serietà. Mourinho fa gol alla povertà. Alcuni sostengono che Mourinho non esiste ed è solo una macchinazione. Polemiche in Rai: solo due canali Rai saranno dedicati a Mourinho – il terzo andrà sul satellite - lassù, troverà Mourinho. Mourinho è concreto, ma anche generoso. In questa stagione non si sa mai come si vestirà Mourinho. Mourinho fa gol alla violenza. Una volta, qui, era tutto Mourinho. Mourinho è lo sport più completo. I negri hanno Mourinho nel sangue. Nelle fogne di New York c’è Mourinho. Lo spinello porta a Mourinho. Se Mourinho avesse le ruote, avrei per nonno Mourinho con le ruote. No, un momento. Mmh. Non torna del tutto, ma se Mourinho se lo prefigge come obiettivo, diventerà mio nonno e con le ruote. Alle sfilate milanesi, presentato il Mourinho primavera-estate 2009: un Mourinho che seduce con ironia sbarazzina ma non civettuola, che vive il suo tempo ma sa abbandonarsi alle emozioni. Mourinho fa diventare ciechi. Secondo l’Istat, Mourinho è aumentato del 12,4%. Allarme tra gli scienziati: sembrerebbe esserci un buco nello strato di Mourinho che protegge la Terra. Dopo la pioggia, viene Mourinho. Strano fenomeno. Trovare parcheggio intorno a Mourinho è praticamente impossibile.
Prendete i mezzi.
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lunedì 22 settembre 2008

UOVA

"Dopodiché si fece molto tardi, dovevamo scappare tutt'e due. Ma era stato grandioso rivedere Annie, no? Mi resi conto che donna fantastica era, e di quanto fosse divertente solo conoscerla… e io pensai a quella vecchia barzelletta, sapete… quella dove uno va da uno psichiatra e dice: "Dottore, mio fratello è pazzo. Crede di essere una gallina". E il dottore gli dice: "Perché non lo interna?". E quello risponde: "E poi a me le uova chi me le fa?".
Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna, e cioè che sono assolutamente irrazionali e pazzi e assurdi e… ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova".

Io & Annie (Woody Allen)
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ROMBO DI TUONO

Sven Girbisson, che per motivi di privacy chiameremo con un nome di fantasia, Rombo di Tuono, viveva in Svezia, proprio come Jòn Alhafssòn, ma a differenza di Jòn Alhafssòn lui non era Jòn Alhafssòn; si tratta di un dettaglio che ai più potrebbe apparire insignificante, ma non lo è se in realtà effettivamente non sei Jòn Alhafssòn.
Rombo di Tuono viveva in un bel villone appena fuori dal centro di Malmoe, regalo che si era fatto dopo aver agguantato un’inaspettata ed enorme eredità, frutto della morte di sua zia Judith, che chiameremo Zia di Rombo di Tuono.
Come ogni domenica Rombo di Tuono bivaccava insieme ai suoi amici ai bordi della piscina nel giardino del suo bel villone. Era una vita piena di agi e comodità, di feste e donne svedesi, di droga ed electro-rock. Per Rombo di Tuono era una vita che, per quanto apparentemente desiderabile, stava ormai diventando una specie di svogliata sopravvivenza priva di desideri e stimoli.
Come ormai da tradizione, Rombo di Tuono stava passando anche la giornata di domenica 16 luglio 1992 tra gente semi sconosciuta, a bere e a guardare le corse delle macchine in tv, con Nigel Mansell che ad Hockenheim vinceva facilmente e in modo ormai più che prevedibile l’ennesimo gran premio della stagione, mentre in giardino impazzavano i festeggiamenti. “Festeggiamenti per che cosa poi?”, si chiedeva Rombo di Tuono.
A due giri dalla fine del gran premio Rombo di Tuono, che per comodità chiameremo Sven, si alzò dalla sua poltrona e si unì pur controvoglia alla gioiosa combriccola.
Dovresti smetterla, Ian” disse rivolto al suo amico Ian, che stava tirando l’ennesima striscia di coca sotto al sole.
Dovrei smetterla...”, disse Ian, “ma sono stato in Vietnam, amico, e il Vietnam è una brutta botta da dimenticare, e io non ce la faccio...”.
Non era mai stato in vita sua in Vietnam, Ian. Si confondeva con il Kenya. Era stato in Kenya una volta, per sbaglio, aveva mancato l’uscita al casello e aveva proseguito finché non aveva fatto buio, il giorno dopo si era svegliato ed era in Kenya. D’altra parte Sven ormai era stanco di fargli notare la cosa e pensava fosse meglio assecondarlo.
Lasciò Ian alle sue cose e proseguì ignorando la sua odiata sorellastra, che faceva all’amore sull’erba col suo pastore tedesco Wolf e col virus dell’influenza suina, e si avvicinò a Florance, anche lei visibilmente fuori di sé a causa di chissà che sostanza.
Quanti anni hai Sven?” lei gli chiese.
Ventitredici” rispose Sven senza neanche porre attenzione alle parole che gli uscivano di bocca.
Ventitredici...” ripeté meccanicamente lei. “Ventitredici... Ventitredici... Ventitredici... Ventitredici..” meccanicamente, “Ventitredici... Ventitredici... Ventitredici... Ventitredici... Ventitredici” continuava a ripetere meccanicamente, “Ventitredici... Ventitredici... Ventitredici...”.
Stufo, Sven si alzò per andarsene, ma in quell’istante Ian cadde in acqua. Lo guardò inabissarsi fino a toccare il fondo poi, inespressivo, disse: “Andiamo nell’altra piscina”, e tutti lo seguirono, Ian escluso. Fu l’ultima volta che videro Ian.
Sven si sdraiò su una sedia a sdraio e prese sonno.
Quando si svegliò erano tutti morti, compreso lui stesso, e nessuno di loro riuscì mai a capire come potesse essere successa una cosa del genere.

giovedì 18 settembre 2008

TENNIS, TV, TRIGONOMETRIA, TORNADO (E ALTRE COSE DIVERTENTI CHE NON FARA' MAI PIU')

Quando in una settimana muoiono prima David Foster Wallace e poi Richard Wright, è evidente che qualcosa è andato storto, in questa settimana.
Se ne vanno sempre i migliori.
Non è vero, se ne vanno anche i peggiori, ma per loro non ci dispiace.



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mercoledì 10 settembre 2008

IT'S THE END OF THE WORLD AS WE KNOW IT (AND I FEEL FINE)

E come potrei esimermi dallo scrivere anch'io qualche sciocchezza su LHC? Potrei, ma non mi esimermerò. Esimermò. Esirmo. Emismerò. Scriverò qualche sciocchezza anch'io.
Stamattina dovevamo morire tutti, ormai lo si dava per scontato, o quanto meno era molto probabile a sentire quel che sosteneva una larga schiera di scienziati. Proprio scienziati no magari, però alcuni giornalisti del tg4, un cugino di Piero Angela, Studio Aperto e la redazione di Focus (che sono un po' le colonne del mio background culturale) sembravano parlarne con cognizione di causa.
Invece no, non è successo niente, forse anche perché oggi dovevano solo accendere le macchine.
Scherzi a parte, rassicuriamo tutte le nonne e le mamme: non c'è alcun pericolo, questi esperimenti sono del tutto sicuri, non ci sarà alcuna conseguenza. E comunque se anche fosse, essere risucchiati da un buco nero dev'essere veramente una ficata.

Diverse comunque le domande a cui si cercherà di rispondere attraverso questo progetto:
- è nato prima l'uovo o la gallina?
- come è fatto il bosone di Higgs? come lo possiamo utilizzare? ha almeno un buon sapore?
- com'era l'universo negli attimi immediatamente successivi al Big Bang? era ospitale? si trovava parcheggio facilmente? quanto costava un litro di benzina?
- il Milan potrà giocare col 4-2-3-1 senza che la formazione sia troppo sbilanciata?
- è possibile creare le condizioni per vedere tutte e 11 le dimensioni? se sì, quelle di Giuliano Ferrara si possono riconsiderare?
- secondo l'Osservatore Romano essere inghiottiti da un buco nero sarà sufficiente a stabilire il decesso di un essere umano?
- in che modo conoscere la non-materia può migliorare la mia vita se già con la materia ho i miei problemi?
- Margherita Hack è ancora viva?

Comunque, avete notato che bel colore verde smeraldo ha il cielo questa notte, con tutte quelle stelle luccicose che si muovono verso nord...?
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venerdì 5 settembre 2008

RECENT KEYWORD ACTIVITY

Caro amico del Ministero Delle Politiche Agricole Alimentari E Forestali che mi arrivi sul mio blog cercando le parole "fumetti erotici svedesi", ciao.
Purtroppo no, fumetti erotici svedesi non ne abbiamo qua, e se devo essere onesto non immaginavo neanche esistessero.
A presto.
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giovedì 4 settembre 2008

FATALITA'

Avete mai avuto l'impressione di vedere il vostro destino passarvi davanti senza poter far niente per bloccarlo?
Io sì, e il più delle volte l'ho visto poi allontanarsi in bici.
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martedì 2 settembre 2008

IL MATTINO HA LORO IN BOCCA

Stamattina sto uscendo, sto tentando di uscire, quando mi accorgo che tra me e la strada ci sono due persone, un ragazzo sui 20 anni e una vecchiaccia. Stanno là in piedi, in silenzio, con l'espressione a metà tra il furfante e quella di uno che mendica per un tozzo di pane; ci metto poco a capire che sono dei testimoni, di Geova per giunta.
La prima cosa che penso è "Maledizione, dei testimoni, e di Geova per giunta!".
Seguono alcuni secondi in cui mi avvicino molto lentamente a loro, pensando a una possibile via di fuga per evitarli; mi vengono in mente le seguenti idee:
1. fingere un malore (ma v'è il rischio che accorrano ad aiutarmi);
2. fingere di essere un povero mendicante (ma ho l'ipod in una mano e il telefonino nell'altra);
3. fingere di essere un ladro;
4. fingere di non accorgermi di loro e passargli accanto con indifferenza (tuttavia sono in bici, e passandogli a circa due metri di distanza con loro che mi chiamano sarebbe difficile fingere indifferenza);
5. salire in bici e scappare a velocità folle;
6. fingere di essere a mia volta un testimone di Geova e allontanarli rivendicando il fatto di essere arrivato per primo.
Purtroppo è già tardi, che loro mi piombano addosso come il leone sulla gazzella.
Seguono alcuni minuti in cui mi propongono di: parlare del futuro, lasciarmi una rivista, entrare in casa per parlare, parlare almeno là fuori, lasciare che mi spieghino perché loro in realtà non sono fastidiosi come le compagnie telefoniche che chiamano a casa anche se a te non interessa per niente ciò che loro offrono (tesi che avevo avanzato inizialmente).
Alla fine abbiamo raggiunto un punto d'incontro: loro non torneranno più a casa mia, il ragazzo partirà la settimana prossima e farà il marinaio nei mari della Polinesia, la vecchia si è convertita all'islamismo e da oggi pomeriggio si farà chiamare Maysun (che poi in lingua araba significa "donna di bell'aspetto").
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