martedì 2 settembre 2008

IL MATTINO HA LORO IN BOCCA

Stamattina sto uscendo, sto tentando di uscire, quando mi accorgo che tra me e la strada ci sono due persone, un ragazzo sui 20 anni e una vecchiaccia. Stanno là in piedi, in silenzio, con l'espressione a metà tra il furfante e quella di uno che mendica per un tozzo di pane; ci metto poco a capire che sono dei testimoni, di Geova per giunta.
La prima cosa che penso è "Maledizione, dei testimoni, e di Geova per giunta!".
Seguono alcuni secondi in cui mi avvicino molto lentamente a loro, pensando a una possibile via di fuga per evitarli; mi vengono in mente le seguenti idee:
1. fingere un malore (ma v'è il rischio che accorrano ad aiutarmi);
2. fingere di essere un povero mendicante (ma ho l'ipod in una mano e il telefonino nell'altra);
3. fingere di essere un ladro;
4. fingere di non accorgermi di loro e passargli accanto con indifferenza (tuttavia sono in bici, e passandogli a circa due metri di distanza con loro che mi chiamano sarebbe difficile fingere indifferenza);
5. salire in bici e scappare a velocità folle;
6. fingere di essere a mia volta un testimone di Geova e allontanarli rivendicando il fatto di essere arrivato per primo.
Purtroppo è già tardi, che loro mi piombano addosso come il leone sulla gazzella.
Seguono alcuni minuti in cui mi propongono di: parlare del futuro, lasciarmi una rivista, entrare in casa per parlare, parlare almeno là fuori, lasciare che mi spieghino perché loro in realtà non sono fastidiosi come le compagnie telefoniche che chiamano a casa anche se a te non interessa per niente ciò che loro offrono (tesi che avevo avanzato inizialmente).
Alla fine abbiamo raggiunto un punto d'incontro: loro non torneranno più a casa mia, il ragazzo partirà la settimana prossima e farà il marinaio nei mari della Polinesia, la vecchia si è convertita all'islamismo e da oggi pomeriggio si farà chiamare Maysun (che poi in lingua araba significa "donna di bell'aspetto").
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