venerdì 15 agosto 2008

PREPARATIVI

Lunedì parto e vado in Svezia.
8 giorni, da solo, tenda, zaino e piedi. E basta.
E' tutto pronto: ho il biglietto dell'aereo, ho la tenda che si monta da sola in 2 secondi (e che però non sono ancora riuscito a convincere anche a chiudersi da sola), ho lo zaino, ho il sacco letto, ho tutto quel che mi può servire per sopravvivere (credo). Ho tutto insomma, non manca niente (spero).
Il piano prevede la partenza da Treviso verso sera e l'arrivo due ore e mezza dopo all'aeroporto di Skavsta; da lì si va in bus fino a Stoccolma, dove si trascorrerà la notte. Il giorno dopo si va verso l'alto e si prende il sentiero Roslagsleden, dopo di che quel che sarà sarà.
Tra i vari pregi della Svezia, che potete in parte leggere qui, c'è anche l'Allemansratten, cioè il diritto di accesso comune: lì ognuno è libero di vagabondare e campeggiare ovunque, ad eccezione delle zone coltivate e delle proprietà private; l'unico vincolo è di portare rispetto e non danneggiare la natura, che per gli svedesi è sacra (sì, rispetto all'Italia è tutto un altro mondo).
8 giorni solo, in mezzo a una natura da togliere il fiato, senza tv, senza telefono, senza computer, senza orologio, senza macchina, senza semafori, senza clacson, senza traffico, senza impegni, senza appuntamenti, senza obblighi, senza programmi da rispettare, io e basta.
Sarò onesto, mi autoinvidio.
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